Rudolf Steiner, vita



Il testo che segue è tratto dal libro: Rudolf Steiner e l'Antroposofia (testo di Frans Carlgren, traduzione di Mario Betti) Ed. Goetheanum, Libera Università di Scienza dello spirito, Dornach/Svizzera


I MOVIMENTI AFFILIATI
Lo sviluppo dell'Antroposofia terza fase 1917-1923

La costruzione del Goetheanum attirò sul movimento antroposofico l'attenzione di un pubblicosempre maggiore. Entravano ora a far parte del movimento personalità che non volevano soltanto avere qualcosa per sé, ma volevano dare. Erano disposte ad offrire le loro capacità professionali, le loro particolari specializzazioni, in breve tutta la loro energia lavorativa.
Non era Rudolf Steiner ad «assegnare» compiti. I soci venivano a chiedergli consigli ed egli li aiutava con tutte le sue forze. Ma erano loro a dover prendere tutte le decisioni. Soltanto così l'antroposofia poté diventare un grande impulso senza invadere il campo della volonta altrui.
Nacquero così i movimenti affiliati, le cosiddette «figlie» dell'antroposofia.

1. «La tripartizione dell'organismo sociale»

 

2. I «Memoranda» di Rudolf Steiner - 1917

Grazie all'iniziativa di alcuni antroposofi nacque un vasto movimento per la «tripartizione dell'organismo sociale». Rudolf Steiner, pur recando valido aiuto a individui singoli durante la prima guerra mondiale, non poté fare gran cosa per l'innumerevole moltitudine di quanti soffrivano nel mondo. Di questo era molto addolorato.
Attraverso un'iniziativa privata gli venne offerta la possibilità, durante l'estate del 1917, di far conoscere le proprie vedute sulla situazione di allora e sulle necessità dell'epoca ad alcuni uomini di stato tedeschi ed austriaci.
In una serie di «Memoranda» Steiner dimostrò come la vera causa della guerra in corso non derivasse dall'aggressività di certi Stati, bensì dalla rovinosa confusione fra gli interessi politici, economici e culturali che regnava nei paesi belligeranti.
Soltanto la formazione per ciascuno di quei domini: il politico, I'economico, il culturale, di corpi ben costituiti, i quali agissero per avvicinare i popoli e non per separarli, permetterebbe di evitare futuri conflitti mondiali. I governi della Germania e dell'Austria avrebbero dovuto, egli suggeriva, indicare come loro scopo di pace una riforma da realizzare secondo un principio di tripartizione dell'organismo sociale. I popoli dell'Europa Centrale, effettuando questa riforma, sarebbero stati giudicati dal mondo in generale, nonostante lo scatenamento delle passioni, con maggiore comprensione. In Russia (dove all'epoca caotica seguita alla rivoluzione di marzo, si era infinitamente stanchi della guerra) una manifestazione pacifica del genere avrebbe potuto esercitare un influsso considerevole.
Rudolf Steiner ebbe un drammatico colloquio con Richard von Kühlmann, divenuto nel 1917 Ministro degli Esteri in Germania. Tale colloquio ebbe per risultato che il Conte Arthur Polzer-Hoditz, capogabinetto dell'lmperatore d'Austria, prendesse a studiare con molta attenzione il memorandum in questione. Egli trovò (è scritto nelle sue memorie) che la proposta di Rudolf Steiner «considerava pienamente le necessità pratiche dell'avvenire». Tuttavia i suoi suggermenti gli sembravano così rivoluzionari da non consentirgliene la difesa prima che l'lmperatore Karl non lo chiamasse a udienza. Purtroppo l'udienza concessagli, nella quale egli diede le sue dimissioni, fu l'ultima. Così, quella volta, fallì I'idea della «tripartizione».

3. Le condizioni della Germania nel 1919

 

4. «I punti essenziali della questione sociale»

Un secondo tentativo ebbe luogo nella primavera del 1919. Dopo la sua capitolazione, nel novembre 1918, la Germania visse per parecchi mesi sotto la minaccia di una terribile rivoluzione. La fame regnava. Le manifestazioni, le insurrezioni armate erano all'ordine del giorno. Gli operai chiedevano salari piu alti, la riduzione delle ore di lavoro, la partecipazione alla direzione delle ditte, ecc. Si riteneva rimedio universale la nazionalizzazione dei mezzi di produzione.
Fra l'altro, alcuni industriali pregarono allora Steiner di apportare il suo contributo alle discussioni, talvolta turbolente, sull'avvenire della Germania che si tenevano in tutto il paese. Egli diede la sua risposta, nell'aprile, con una pubblicazione: «I punti essenziali della questione sociale». Inoltre, insieme ad alcuni suoi collaboratori, si prodigò in una serie di conferenze (in diversi sale, birrerie, officine, davanti a industriali e operai svizzeri e tedeschi). In quelle conferenze Rudolf Steiner e i suoi collaboratori si sforzarono di dimostrare come gran parte delI'agitazione rivoluzionaria fosse dovuta a ben altre cause, più profonde, che non fossero quelle generalmente supposte. Il «complesso di inferiorita» degli operai proveniva dal sentimento che essi si sentivano frustrati, non tanto nel dominio politico ed economico, quanto in quello culturale. «Soltanto la partecipazione ad una libera vita spirituale, la quale miri ad impartire ad ogni cittadino la migliore educazione intellettuale e morale possibile, potrebbe soddisfare le vere rivendicazioni sociali dei lavoratori.» Per quanto concerne la situazione materiale degli operai, Steiner era formalmente d'avviso che la preponderanza così accentuata del fattore economico nel mondo attuale non può mai venir combattuta con mezzi politici.
Una politica interamente affrancata da ogni influenza economica sarebbe la migliore protezione dei diritti dei lavoratori. La politica dovrebbe avere unicamente la funzione di stabilire sulla base dell'eguaglianza le relazioni giuridiche fra i cittadini e farle rispettare. La vita economica basata sulla collaborazione e l'associazione dei produttori e dei consumatori, risulterebbe allora compenetrata di sentimenti fraterni, e non sarebbe più una lotta per il profitto. Rudolf Steiner, grazie alla sua maniera cordiale e diretta di esprimersi, trovò consensi soprattutto nel personale delle fabbriche non organizzato in sindacati (personale che in quel tempo costituiva ancora, in Germania, una gran parte della classe operaia).
Ma i dirigenti delle organizzazioni sindacali, fortemente legati a spirito di partito, fiutarono un pericolo nelle idee che egli diffondeva. A causa della loro opposizione il movimento per la tripartizione, nella sua forma originaria, dovette venire abbandonato.
E così la speranza di Steiner, quella di risvegliare un gran movimento popolare, fallì.

5. La pedagogia steineriana

Da tutto questo poté sorgere un'altra «figlia» dell'antroposofia: la pedagogia steineriana, che ben presto si affermò in tutto il mondo.
L'idea della tripartizione dell'organismo sociale aveva suscitato interesse a Stoccarda, soprattutto nella grande fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria. Operai ed impiegati avevano accolto alcuni cenni che Steiner aveva fatto dei suoi principi pedagogici. Tutti desiderarono per i loro figli un nuovo metodo di educazione. Il direttore, Emil Molt, appagò quel desiderio: investì un capitale, fornì i locali adatti all'istituzione di una scuola e pregò Rudolf Steiner di prepararne gli insegnanti.
Steiner era stato come predestinato a quella mansione dalI'esperienza eccezionalmente ricca compiuta da giovane. Egli aveva già tentato, precedentemente, di svegliare uno speciale interesse per la pedagogia nel movimento antroposofico. Nel 1907, infatti, aveva trattato in una esposizione importantissima la «educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito», che venne poi pubblicata in opuscolo. Egli mostrò come una giusta comprensione delle leggi che governano il divenire del fanciullo e dell'adolescente dovesse per forza propria sfociare in una pedagogia completamente nuova.
Un piccolo gruppo di persone, per la maggior parte giovani, abbandonarono le loro precedenti occupazioni per diventare insegnanti della Scuola Waldorf. Ricevettero da Steiner stesso la preparazione indispensabile. Furono tenute, per loro, due conferenze al giorno: una su «antropologia generale», I'altra su «metodo e pratica dell'insegnamento». Fu inoltre istituito un seminario per esercitazioni pratiche.
La prima conferenza sull'antropologia generale comincia cosi: «Riusciremo nel nostro intento se lo considereremo non solo come riguardante l'intelletto e il sentimento ma anche come rivolto al conseguimento del più alto livello spirituale-morale».
Questo fu il compito: aiutare l'entita animico-spirituale del bambino, venuta sulla terra dopo un'esistenza pre-terrena, a orientarsi nel mondo fisico e a fortificarsi per la vita.
Rudolf Steiner mostra come l'essere umano in divenire avanzi per un difficile cammino le cui tappe faticose sono ben riconoscibili: esse corrispondono al successivo sorgere di necessità materiali e morali ben determinate. Il piano di studi e il metodo da adoperare nella futura scuola furono concepiti per corrispondere, per quanto possibile, a queste necessità.
Steiner non diede ai suoi uditori un insieme di «ricette pedagogiche». Al contrario dimostrò loro come la pedagogia non debba mai essere applicata in maniera stereotipata, perché allora inaridisce e muore. L'educazione è una 'Arte' nella quale l'educatore si deve addestrare. Quell'arte è da un lato rigidamente disciplinata da una legge fissa, cioè dalla necessità di seguire con la massima avvedutezza lo sviluppo naturale ed autentico dell'alunno, dall'altro lascia all'educatore una piena libertà di iniziativa personale.
Steiner offri una quantità incommensurabile di feconde indicazioni. La sua pedagogia traccia soprattutto ad ogni educatore il cammino per una severa educazione di se stesso. A colui che segue tale via con perseveranza i fanciulli stessi insegnano a poco a poco come egli debba insegnare.
Questa confortante idea entusiasmò i neo-educatori.

6. «La scuola Waldorf»

Il 17 settembre 1919 la Scuola Waldorf fu solennemente inaugurata.
Tutte le materie insegnate furono improntate all'arte. La pittura, il canto ecc. furono inseriti in ogni programma, specie nelle prime classi.
Le nozioni comunicate non dovevano essere rivolte solo all'intelletto del fanciullo. Si doveva cercare sempre di farle agire in maniera veramente formatrice sul sentimento e sulla volontà, perché a scuola il bambino va «tutto intero» e non soltanto «con la testa».
Tra gli allievi e i maestri si stabilì immediatamente una relazione di assoluta franchezza e di cordiale calore.
I fanciulli si recavano volentieri a scuola e ben presto il reclutamento si estese all'intera città. Alla morte di Rudolf Steiner la scuola contava già circa 900 alunni. La maggior parte dei genitori era costituita da «non antroposofi»; la scuola Waldorf non aspirava affatto a divulgare una particolare concezione del mondo e della vita. La sua reputazione aumentò anche all'estero. Professori di altre scuole, del tutto ignari di antroposofia, cercarono di informarsi circa la pedgogia Waldorf.
Steiner venne loro incontro con gioia, convinto che il metodo della sua pedagogia poteva rendere fecondo l'insegnamento in «qualsiasi» scuola.
In Germania, Svizzera, Olanda, Inghilterra, Steiner tenne un'ampia serie di conferenze pedagogiche basilari, invitato da insegnanti di differenti istituzioni scolastiche. Ma, affinché fosse possibile un'attività pedagogica molto estesa, bisognava che ci fossero delle «scuole modello» in cui la nuova pedagogia venisse praticata da un corpo insegnanti composto di antroposofi. A tal fine Rudolf Steiner si dedicò in particolar modo a perfezionare la scuola di Stoccarda.
Da Dornach vi si recò costantemente per assistere alle riunioni dei professori. Sotto la sua direzione quelle riunioni divennero un «seminario pedagogico permanente» che lasciò un ricordo indimenticabile in coloro che vi parteciparono. Poiché Rudolf Steiner vi si manifestò, in tutta l'estensione del termine, «maestro dei maestri». Le sue visite nelle classi erano delle vere e proprie feste. Egli amava i fanciulli dal piu profondo del suo cuore e i fanciulli lo ricambiavano di pari affetto. Una volta disse che pensava ogni sera a ciascuno degli allievi della Scuola Waldorf.
Dopo la morte di Steiner, la pedagogia «Waldorf» divenne largamente nota. Il Terzo Reich ne ordinò la chiusura, ma dopo la seconda guerra mondiale un grande numero di nuove scuole Waldorf fu fondato in Germania e altrove.

7.Ampliamento della medicina secondo la scienza dello spirito

Anche dei medici, oltre che degli insegnanti, scoprirono che gli insegnamenti di Rudolf Steiner erano in grado di arricchire notevolmente le loro conoscenze professionali.
Già molto presto Steiner aveva rivolto la sua attenzione a questioni inerenti la
medicina.
In un ciclo di conferenze sulla «fisiologia occulta» tenuto a Praga nel 1911, aveva dimostrato come la scienza dello spirito (antroposofia) possa aprire nuovi orizzonti su quanto concerne l'organismo umano.
Ma le sue indicazioni fruttificarono, conquistando un più vasto pubblico, solo dopo che egli ebbe trattato, in una conferenza tenuta a Basilea nel gennaio 1920, dei problemi riguardanti la salute. Per iniziativa di uno dei suoi uditori, il dottore in farmacia O. Schmiedel, Rudolf Steiner tenne, in occasione della Pasqua del medesimo anno, il suo primo corso sulla medicina, per medici, farmacisti e studenti di medicina, che si erano riuniti nel Goetheanum. In quell'occasione donò una grande quantità di insegnamenti circa il modo di diagnosticare e curare le malattie più diverse.
Con quel corso fu fondata la medicina di orientamento antroposofico. Le con ferenze risvegliarono grande interesse, tanto che, a richiesta di parecchi medici, Rudolf Steiner dovette far seguire altri corsi su quella medesima disciplina (1921-1924) sia nel Goetheanum, sia all'estero (specie in Olanda e in Inghilterra).
La caratteristica tutta particolare della medicina ampliata antroposoficamente, tale quale Steiner la espone nelle sue conferenze, consiste specialmente nelI'includere, in base all'indagine soprasensibile, la natura psichica e spirituale del malato nello studio della sua malattia.
Come dice una frase essenziale tratta da una sua conferenza: «la malattia stessa ci svela l'anormalità &endash;con effetto di intensificazione o di indebolimento&endash; di ciò che deve continuamente operare nell'essere umano affinché possa vivere in quanto essere spirituale.»
Steiner illustrava dei casi patologici servendosi di moltissimi esempi e poté sviluppare, dalle sue conoscenze sull'azione reciproca che avviene fra l'organismo umano e i regni della natura, una terapia razionale.
Già nel primo corso sulla medicina Rudolf Steiner aveva indicato un grande numero di nuovi medicamenti; quelli, per esempio, che sono da applicare in caso di malattie tipiche quali l'arteriosclerosi, quelli che favoriscono il buon funzionamento del cuore, degli organi di circolazione, del fegato, ecc.
Indicò pure un medicamento a base di vischio, specifico contro il cancro. Medicamento sperimentato ed elaborato attraverso ulteriori ricerche di laboratorio.

8. L'istituto Clinico Terapeutico

 

9. Weleda

Le indicazioni date da Steiner ebbero per conseguenza che, nel 1921, grazie all'iniziativa della dottoressa olandese Ita Wegman, fu fondato un «Istituto Clinico-Terapeutico», ad Arlesheim, non lontano dal Goetheanum.
Per la fabbricazione dei nuovi medicamenti, furono installati laboratori ad Arlesheim e a Schwäbisch Gmünd, nei pressi di Stoccarda (la odierna «
Weleda AG»). Un gruppo sempre crescente di medici cominciò a riunirsi intorno a Steiner. Egli assisteva spesso alle loro consultazioni e dava dei consigli molto precisi che risultarono sempre di grande utilità. Il numero dei nuovi medicamenti divenne sempre maggiore.
A questo punto e necessario precisare che in nessun occasione Rudolf Steiner agì direttamente da medico.
Già al principio della sua attivita in campo medico, mentre stava concludendosi il suo primo corso per medici, dichiarò nettamente: «Non interverrò mai in alcun modo in un trattamento qualsiasi; non l'ho mai fatto. Curare le malattie è compito di medici professionisti».
Per essere un vero medico nel senso antroposofico della parola bisogna, Steiner diceva, esser prima di tutto medico nel senso della medicina ufficiale. Avrebbe trovato riprovevole ogni dilettantismo in tale campo.

10. «Elementi fondamentali per un ampliamento dell'arte medica»

I suoi contributi, nell'ambito della medicina, non avevano altro scopo se non quello di ampliare la medicina generalmente praticata, non di sostituirla. Durante l'ultimo anno della sua vita, Rudolf Steiner scrisse, in collaborazione con la dottoressa Wegman, un libro che può essere considerato come il coronamento di tutta la sua attivita in campo medico: «Elementi fondamentali per un ampliamento dell'arte medica secondo le conoscenze della Scienza dello Spirito».

11. L'euritmia curativa

L'attività svolta da Rudolf Steiner nel campo della medicina rese possibile il sorgere di attività professionali del tutto nuove: I'euritmia e la pedagogia curative.
L'
euritmia curativa come mezzo terapeutico fu proposta da Steiner stesso nel 1921, durante un suo corso per medici.
Questa terapia mediante il movimento ha le stesse basi dell'euritmia artistica. La sua applicazione richiede la sorveglianza di un medico e una speciale istruzione.
L'euritmia curativa si basa sugli elementi del linguaggio: le vocali e le consonanti; si collega quindi con la fisiologia della parola ed investe l'essere umano intero, perché l'intero organismo partecipa alla pronuncia accentuata dei suoni del linguaggio che accompagna, per cosi dire, con la propria risonanza.
Quando si ha un irregolare funzionamento o delle anomalie, I'euritmia curativa può agire sulle varie parti dell'organismo per mezzo dell'esecuzione euritmico terapeutica delle vocali e delle consonanti.
Nel trattamento di disordini derivanti dal metabolismo e nella correzione di parecchi difetti di posizione frequenti nei bambini, I'euritmia curativa si è mostrata, col volger del tempo, di particolare efficacia.

12. La pedagogia curativa

I primi consigli concernenti una pedagogia curativa, secondo la scienza dello spirito, furono dati da Rudolf Steiner nella primavera del 1924, quando tre giovani studenti che avevano avuto a che fare con dei bambini anormali, si rivolsero a lui. Per suo consiglio, quei tre giovani fondarono allora l'lstituto di Pedagogia Curativa di Lauenstein presso Jena. Quasi nel medesimo tempo furono condotti alla dottoressa Wegman nella clinica di Arlesheim alcuni ragazzi «bisognosi» come diceva Steiner «di cure animiche». Ben presto, nei pressi del Goetheanum, fu creato un istituto di pedagogia curativa: il «Sonnenhof».
Nel giugno 1924 Rudolf Steiner tenne il suo «corso di pedagogia curativa» per coloro a cui questa nuova attività stava molto a cuore.
L'idea fondamentale di questa pedagogia concepita da Steiner è che lo spirito dell'uomo non può essere soggetto a malattie, ma può essere impedito nel suo sviluppo, durante la sua esistenza terrena, da un corpo fisico insufficiente.
Tale insufficienza costituisce non un danno irreparabile per la vita del fanciullo, bensì uno stimolo ad un compito particolare assegnatogli dal destino: un compito che potrà essere svolto soltanto con l'amorevole aiuto di coloro che lo circondano. L'idea di una vita mancata, di una vita senza valore, non viene concepita neanche lontanamente.
Le cure segnalate da Rudolf Steiner per questi casi non escludono dei medicamenti, anzi li comportano, ma ciò che principalmente occorre è una assistenza speciale. Essa deve essere nel medesimo tempo artistica e religiosa, a base di musica, di pittura, di modellamento, di euritmia; soprattutto di euritmia curativa. Rudolf Steiner ripete spesso che il più lieve miglioramento può avere grandissima importanza per lo sviluppo dell'individualità di quei fanciulli. Da allora la pedagogia curativa ha trovato in parecchi paesi uomini e donne capaci che, in più di cento istituti e villaggi specializzati, danno a migliaia di fanciulli anormali nuove possibilità di sviluppo.

13. 'La Comunità Cristiana'

Rudolf Steiner, col rispondere a domande di viva attualità che continuamente gli venivano rivolte, poté dare, negli anni del dopoguerra, importanti impulsi allo sviluppo di diverse attività professionali.
Nel 1921, alcuni giovani teologi, insieme ad alcuni studenti che s'interessavano di questioni religiose e avevano conosciuto l'antroposofia, domandarono a Steiner se li potesse aiutare a rinnovare la vita devozionale e rituale del cristianesimo. Egli rispose loro affermativamente, ponendo però bene in rilievo che il suo compito non era quello di fondare una nuova religione, ma di sviluppare i metodi dell'indagine spirituale.
Negli anni 1921 e 1922 tenne tre grandi cicli di conferenze su teologia teorica e pratica nei quali, secondo il giudizio di esperti, dimostrò una competenza addirittura stupefacente.
Più tardi fu in grado di dare il rituale dei nuovi sacramenti cristiani che permisero, nel 1922, I'instaurazione di un nuovo culto. Così, grazie all'appoggio e ai consigli di Rudolf Steiner, i futuri sacerdoti poterono fondare la «
Comunita Cristiana». Il dott. Friedrich Rittelmeyer, conosciuto teologo evangelico, ne assunse la guida. La «Comunità Cristiana» si è sviluppata notevolmente nel corso degli anni, soprattutto in Germania.
La sede centrale è a Stoccarda dove c'è anche il seminario. L'attività ed i compiti della Comunità Cristiana si sono sempre svolti separatamente da quelli della Società Antroposofica che non è un movimento religioso e non comporta alcun culto.

14. Il metodo bio-dinamico dell'agricoltura

Nel 1922, due giovani naturalisti si rivolsero a Rudolf Steiner per domandargli come certe indicazioni che egli aveva loro fornite circa i processi e i ritmi della vita potessero venire utilmente applicate all'agricoltura.
Per tutta risposta egli offrì loro una serie di insegnamenti pratici sulla composizione di ingredienti vegetali, che, aggiunti ai concimi naturali, ne avrebbero aumentato l'efficacia. Nello stesso anno dette a un agricoltore qualche indicazione complementare sulla maniera di coltivare i terreni escludendo l'uso di concimi chimici.
Da tale germe è sorta quella che viene chiamata
agricoltura biologico-dinamica. Nel 1924, Steiner, accogliendo la richiesta di agricoltori antroposofi, tenne a Koberwitz, presso Breslavia, in una proprieta appartenente al Conte C. Keyserlingk, una serie di otto conferenze che costituirono poi il suo «Corso di agricoltura». Con esso dimostrò come i risultati della ricerca spirituale possano condurre ad una concezione della natura completamente nuova. Nella cooperazione che ha luogo fra il suolo, I'acqua, I'irradiazione solare, la vita animale e la crescita delle piante, sono da distinguere due specie di forze formatrici: le terrestri e le cosmiche. Nel mondo vegetale, per esempio, I'azione delle forze terrestri è visibile nei fenomeni quali la crescita e la produzione delle sostanze; I'azione delle forze cosmiche nei fenomeni quali la maturazione e la fecondazione.
Rudolf Steiner dimostra inoltre, sino nei più minuti particolari, come in agricoltura si possano fino a un certo punto stimolare, o eventualmente frenare, quelle due azioni polarmente opposte. Questo può avvenire mediante alcuni procedimenti naturali: il trattamento dell'humus con prodotti speciali, I'inserzione nel letame di alcuni ingredienti vegetali fatti ingerire dal bestiame nella sua alimentazione, una ripartizione delle colture in conformità delle esigenze biologiche del terreno, ecc.
L'ideale sarebbe di istituire degli organismi agricoli in cui la terra, le piante coltivate e gli animali vivessero in un equilibrio spontaneo e sano. Un gran numero di agricoltori e di orticultori lavorano oggi in molti paesi d'Europa e di altri continenti seguendo tali principi.
Trent'anni di esperienza, coronati da successo in tenute dirette secondo gli insegnamenti del «Corso di agricoltura» confermano l'efficacia del metodo. Oggi una gran quantità di osservazioni compiute durante gli esperimenti di molti anni costituisce un importante patrimonio di cognizioni a vantaggio di agricoltori ed orticultori.
In alcuni laboratori i prodotti ottenuti vengono studiati con nuovi metodi (come, ad es. quello delle «cristallizzazioni»).
Il lavoro effettuato nelle masserie e nei giardini col sistema bio-dinamico ha favorito gli esperimenti sostenuti col proposito di ottenere piante e animali domestici più sani ed un miglioramento nella qualità dei prodotti. Questi sono ora a disposizione dei consumatori dei diversi paesi sotto il nome di «
prodotti Demeter»: denominazione protetta dalla legge.

15. Altre iniziative in campo scientifico

Le indicazioni di Rudolf Steiner si rivelarono straordinariamente feconde non soltanto nelle diverse attività professionali, ma anche in molti rami della ricerca scientifica.
Per quanto concerne le scienze naturali siano menzionate in particolare le sue esposizioni sull'essenza delle «forze formative» completate sempre di nuovo dai più diversi punti di vista.
Come abbiamo detto prima, Rudolf Steiner era arrivato già da studente alla convinzione che la maniera di osservazione della scienza naturale moderna altro non può afferrare, in fondo, che il lato morto della natura. Attraverso la propria osservazione egli vide che le forze, le quali stanno alla base dei fenomeni organici, provengono da regioni soprasensibili. Steiner chiamò spesso queste forze «forze formative eteriche» e mostrò come sia possibile, in una maniera simile a quella di Goethe, studiare esattamente la loro attività in base a diversi fenomeni fisici. (Come ad es. osservando la forma e le metamorfosi di una pianta.)
Alcuni scienziati decisero di effettuare un tentativo: quello di dimostrare sperimentalmente l'azione delle «forze eteriche». Furono costruiti alcuni laboratori, tra cui uno a Dornach sotto la direzione del dott. G. Wachsmuth e del dott. E. Pfeiffer. Tramite alcune indicazioni dio Steiner furono elaborati due metodi di ricerca: il metodo «capillare-dinamico» da L. Kolisko, e il metodo delle «cristallizzazioni» da E. Pfeiffer.
Attraverso questi due processi è possibile vedere che le formazioni risultanti da certe soluzioni di sali metallici subiscono delle trasformazioni importanti non appena vi si aggiungano sostanze organiche (p. es. Iatte vaccino, sangue umano, ecc.). Dopo esperimenti effettuati con la maggiore cura e attenzione si potè stabilire che non soltanto queste sostanze, ma che an che un gran numero di malattie creano la loro «immagine parlante»; inoltre fu possibile rilevare che i colori e le forme delle immagini dipendono dall'ora in cui è stato compiuto l'esperimento. Ci si trovò così di fronte ad una grande quantità di fenomeni che non si potevano far risalire a processi chimici, ma permisero di riconoscere l'azione di forze «non-chimiche»: di forze «soprasensibil».
Già ai tempi di Rudolf Steiner erano stati pubblicati i primi risultati di simili ricerche.
Dopo la sua morte, specialmente dopo la seconda guerra mondiale, il numero delle pubblicazioni aumentò considerevolmente. I due metodi di analisi si sono rivelati di immediata utilità pratica: per esaminare la qualità di alimenti e per la diagnosi precoce di diverse malattie, tra cui il cancro.
In numerosi paesi esistono oggi dei laboratori dove si lavora secondo le indicazioni di Rudolf Steiner.
I suoi impulsi non furono accolti soltanto da sperimentatori, ma soprattutto da numerosi autori di opere scientifiche. Non ci è possibile elencarne tutti i nomi, ma e giusto accennare almeno ad alcuni campi della ricerca scientifica in cui le indicazioni di Rudolf Steiner si sono mostrate quanto mai feconde: la nuova immagine dell'universo e della terra per astronomi, meteorologi, fisici e botanici. Le «forze formative eteriche» per i biologi. Nuovi aspetti sull'apparizione e sulla evoluzione delle specie animali, per zoologi e antropologi.
L'essere umano "oggetto principale di tutte le ricerche" in particolare per medici e pedagogisti. Le prospettive sull'evoluzione della coscienza per gli storici di ogni campo. Gli scritti filosofici per i teorici della conoscenza e gli psicologi; le idee della tripartizione sociale per sociologi, storici, economisti e giuristi. I molteplici impulsi artistici per filologi, artisti e scrittori.

16. Riviste antroposofiche

La letteratura esistente, che già aveva notevoli proporzioni quando Steiner era ancora in vita, si è andata sempre più arricchendo con gli anni. Molti di questi scrittori pubblicarono articoli in diverse riviste di orientamento antroposofico che furono fondate con l'appoggio e la collaborazione di Rudolf Steiner.
Nel 1921 esce a Stoccarda la rivista mensile «Die Drei» a Dornach appare (siamo ancora nel 1921) il settimanale «Das Goetheanum», organo della Società Antroposofica, sotto la redazione del poeta e drammaturgo svizzero Albert Steffen (1884-1963).
Oggi esiste nel mondo una considerevole quantita di riviste antroposofiche.

17. Corsi 'universitari' di antroposofia 1920-22

Molti uomini di scienza che circondavano Rudolf Steiner coltivavano in sé il desiderio di far conoscere l'antroposofia nel mondo. Furono soprattutto certi studiosi più giovani a pregarlo di tenere nel Goetheanum, e soprattutto nelle città universitarie di vari paesi, corsi e conferenze. In occasione di questi corsi universitari tenuti tra il 1920 e il 1922, poterono parlare anche molti rappresentanti dei movimenti affiliati.
Rudolf Steiner tenne molte conferenze dimostrando come la scienza dello spirito possa incrementare ogni conoscenza e rendere in generale più conscia ed efficiente la vita umana. Risultato di quei corsi fu che l'antroposofia si estese per raggiungere, nella prima metà del 1922, il massimo della diffusione.
I viaggi intrapresi a quell'epoca attraverso tutta la Germania furono per Steiner la prova del fuoco. Sale immense di grandi città erano gremite di ascoltatori nonostante i numerosi attacchi della stampa. Il 26 gennaio, quando Steiner parlò nella sala della Società Filarmonica a Berlino, la polizia fu costretta a regolare l'afflusso della folla. Una gran parte non poté entrare. Invece a Monaco e a Elberfeld &endash;sintomi inquietanti&endash; furono affissi manifesti politici contrari a Steiner, e agitatori causarono disordini. Alcuni minacciarono persino l'oratore.

18. Il Congresso Occidente-Oriente
Vienna, giugno 1922

La più imponente manifestazione pubblica fu quella che si ebbe in occasione del Congresso Occidente-Oriente tenuto a Vienna nel giugno 1922. Specialisti di tutte le discipline scientifiche, che appartenevano al movimento antroposofico, vi parteciparono con le loro conferenze e Steiner prese la parola per dodici giorni consecutivi, davanti a duemila ascoltatori, dimostrando come l'antroposofia possa intervenire in tutti i campi. Il discorso finale fu dedicato al pensiero ispiratore del Goetheanum.
In quegli anni era d'uso che dibattiti facessero seguito alle conferenze di Steiner, specialmente durante i corsi universitari. Così sorsero delle animate discussioni dove egli stesso venne fatto centro di accanimento polemico.
Steiner dette sempre esempi sorprendenti delle sue profonde e particolareggiate conoscenze in ogni campo e della sua prontezza di spirito.
Comunque, quel modo di affermare le proprie idee contro chi gli dava fervida e sensazionale battaglia, non era certo di suo gradimento. Egli non voleva dare prova del proprio sapere o delle proprie capacita dialettiche, ma voleva fornire a coloro che gli esponevano i propri problemi vitali la buona occasione di riflettere a mente posata e tranquilla.
Questa occasione era possibile trovarla nel Goetheanum, con l'atmosfera di quiete e di concentrazione che vi regnava. Rudolf Steiner era felice quando gli studiosi delle varie discipline si riunivano a Dornach, dove le forme del Goetheanum e il lavoro che vi si svolgeva parlavano il suo medesimo linguaggio: un linguaggio armonioso che poteva venire accolto da tutto l'essere umano, e non soltanto compreso dall'intelletto.

19. L'incendio del primo Goetheanum

Durante la notte del 31 dicembre 1922, sul tardi, poco dopo che l'ultimo uditore ebbe lasciato il Goetheanum, dove Rudolf Steiner aveva tenuto una conferenza, il custode notturno notò del fumo nell'interno dell'edificio. Il Goetheanum era in preda alle fiamme.
Furono compiuti tentativi disperati per salvare l'edificio. Il fuoco si diffuse con spaventosa rapidità. Prima che le due cupole crollassero, Rudolf Steiner ordinò al gruppo dei volenterosi che si adoperavano per spegnere l'incendio di allontanarsi. Durante tutta la notte la sua preoccupazione principale fu che nessuno rimanesse ferito.
Proprio mentre scoccava la mezzanotte le fiamme si sprigionarono attraverso la cupola grande e illuminarono il cielo. I vetri delle finestre diventarono incandescenti ed esplosero in schegge. Infine, quando si abbatté la cupola ovest, si vide uscire dalle canne metalliche dell'organo un fascio di fiamme verdi e blu. Una folla innumerevolc era accorsa dai luoghi vicini ed anche da Basilea per assistere all'enorme rogo.
Silenzioso, Rudolf Steiner girava intorno all'edificio e seguiva attentamente la devastazione prodotta dal fuoco.
Al mattino Rudolf Steiner diede istruzioni per continuare il convegno nella falegnameria che miracolosamente era stata risparmiata dal tremendo incendio. Il programma previsto fu pienamento svolto. La sera tenne per i visitatori venuti da parecchie parti della Svizzera e da altri paesi la conferenza che era stata già annunziata e che fece precedere da alcune parole sulla catastrofe della notte precedente.
L'incendio del Goetheanum segna il culmine dei violenti attacchi intesi già da anni a colpire Steiner e la sua opera: attacchi provenienti da gruppi eterogenei di critici e di avversari. Alcuni di essi adoperavano armi leali. Altri non rifuggivano dai mezzi più indegni per riuscire nei loro scopi. Quali fossero tali scopi si vide ancora più nettamente dopo l'incendio: si levarono voci nella stampa in cui si vedeva la soddisfazione prodotta dalla distruzione del Goetheanum. Ma Rudolf Steiner, infaticabile, non interruppe la sua attività. Il fango che scagliarono contro di lui non riusci a colpirlo né toccò quanto era rimasto del Goetheanum: I'annerito basamento di cemento armato ricoperto di neve.
L'incendio del Goetheanum coincise con una grave crisi del movimento antroposofico.
Insegnanti, teologi, medici, biologi, fisici, giuristi, economisti, storici, filologi: quanti avevano accolto l'antroposofia erano animati da zelo di pionieri.
Nel caos del dopoguerra volevano porre le fondamenta di una nuova civiltà. Tutti quegli specialisti si concentravano troppo sulle proprie «specializzazioni» e perdevano di vista l'insieme.
Quelli dotati di una più larga visione passavano da un «movimento affiliato» all'altro con l'idea di realizzarne il programma il più possibile: iniziavano un lavoro e presto lo abbandonavano per un altro. Anche i giovani facevano sentire la loro voce: molti, reduci dal fronte, entravano a far parte del movimento antroposofico ma dichiaravano, dopo aver visto come stavano le cose, che potevano intendersi con Steiner ma non con gli altri. Si ebbe una dispersione. Chi voleva una cosa, chi l'altra. Più di una buona volontà corse il rischio di arrendersi, di non approdare a nulla. Alla maggioranza sfuggiva il fatto che l'unica vera necessità era quella di approfondire l'antroposofia; e non quella di abbandonarsi ad attività esteriori, che già erano molte. Nel gennaio e nel febbraio del 1923 Rudolf Steiner dovette energicamente ricordare a coloro che lavoravano nelle varie «figlise», che quelle istituzioni, se erano nate e si erano a poco a poco sviluppate, ciò era dovuto all'antroposofia.
E così nacque il motto: «...che le figlie non dimentichino la madre». Il compito di Rudolf Steiner nel 1923 fu quello di preparare un rinnovamento della società antroposofica.

CONTINUA: La società antroposofica universale